Act now idiots, contro i cambiamenti climatici
«Tutti sanno che lo spread è a 310 punti, senza sapere cosa questo voglia dire. Nessuno sa che i livelli di CO2 nell’atmosfera superano le 411 particelle per milione” denuncia Luca Mercalli, presidente della Società Metereologica Italiana, presente la sera di venerdì 12 ottobre a Verona alla conferenza sul “Territorio di fronte ai cambiamenti climatici” organizzata da Legambiente con il contributo del CSV veronese.
La situazione è più che allarmante: lunedì 8 ottobre l’IPCC, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite ha pubblicato il suo sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici, il più drammatico fino ad ora. I 91 scienziati che hanno firmato il rapporto dell’IPCC hanno voluto sottolineare che “non c’è più tempo”, e che i governi degli Stati devono attuare politiche di cambiamento radicale e in tempi brevissimi: una sfida ancora mai vista nella storia del progresso umano, soprattutto per la mancanza di tempo. La motivazione risiede nei nuovi modelli matematici, che indicano l’aumento di 1.5°C entro il 2100 (rispetto ai livelli pre-industriali) come soglia massima entro la quale sarà possibile ancora prevenire conseguenze disastrose per il nostro pianeta. Il nuovo rapporto supera quindi già l’impegno preso dagli Stati agli accordi di Parigi del 2015, che indicava il contenimento dell’aumento di temperatura alla fine del secolo entro i 2°C, rendendoli di fatto obsoleti. «Sono scettico – aggiunge Mercalli – non c’è dibattito su questi temi. Lavoro in questo campo da 30 anni e non riesco a immaginare come le cose possano cambiare così velocemente in pochi anni. Il giorno dopo il monito dell’IPCC i giornali non avrebbero dovuto parlare d’altro, avremmo dovuto assistere a un fervore generale con proposte, idee, e non parlo solo di allarmismi ma di entusiasmo per questa sfida così difficile. Invece si parla solo dello spread, dell’immigrazione. Questi sono temi negoziabili dalla politica, il cambiamento climatico non puoi negoziarlo».
Le conseguenze, anche per l’Italia e il nostro territorio saranno disastrose, se non si agisce immediatamente: «Nel 2050 metà dei ghiacciai delle nostre Alpi sarà sparito del tutto», e ancora «Ve la immaginate la pianura padana con la stessa temperatura media del Pakistan?». Mercalli, che ha appena pubblicato un libro dal titolo “Non c’è più tempo”, scuote la testa quando parla della completa immobilità e indifferenza della politica rispetto a questi temi. E non si risparmia qualche battuta a sfondo politico: «Quando 400.000 abitanti rodigini e ferraresi si troveranno sommersi dall’acqua, li rimanderemo indietro con i barconi?».
Le soluzioni – suggerisce – ci sono, dal limitare i consumi, evitare gli sprechi, arrivare a una dieta quanto più vegetariana, sostituire la macchina con il mezzo pubblico o con le auto elettriche, ma la vera rivoluzione deve avvenire dall’alto, da un governo globale che tassi i beni e i servizi per quantità di CO2 emessi durante la loro produzione, o che imponga pesanti sanzioni agli Stati che trivellano per cercare nuovo petrolio e carbone.
Il prossimo appuntamento con le serata di approfondimento organizzate da Legambiente e dal Centro Servizio Volontario di Verona sarà venerdì 19 alle 18.30 ancora presso la Batteria di scarpa di Via San Zeno in Monte, con ospite Alessandro Biancalana, presidente dell’Opera delle Mura di Lucca, che parlerà della valorizzazione della città fortificata. Il tema è molto centrale anche per la città di Verona, che ha visto i volontari di Legambiente occuparsi per anni del mantenimento della sua cinta muraria.