Goletta dei Laghi 2015
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Analisi di Goletta dei Laghi sulle acque alle foci di 7 torrenti del lago: Lazise, Bardolino e Garda “fortemente inquinati”
Goletta dei laghi diffonde i dati dei monitoraggi scientifici sulla
sponda veronese del Garda. E 4 punti sui 7 analizzati sono risultati ancora una
volta oltre i limiti consentiti dalla norma. Più della metà delle foci sono
inquinate da Escherichia coli ed Enterococchi intestinali.
Rispetto al 2014 la situazione è immutata, se si esclude la foce del canale di
via Pai di Sotto, località Piaghen, rientrata nei limiti di legge nel corso di
quest’ultimo anno.
La Goletta dei Laghi, campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont – ieri era a Verona, presso la sede locale, per diffondere alla stampa i dati relativi ai monitoraggi scientifici effettuati a inizio luglio dai nostri tecnici.
“Nell’anno in cui scade la Direttiva Quadro Europea 2000/60, che impone all’Italia di raggiungere uno status buono di qualità delle acque interne –spiega Federica Barbera, portavoce della campagna nazionale di Legambiente – il lago di Garda sponda veronese sembra ancora “arrancare” nella corsa frenetica che si concluderà il 31 dicembre prossimo. I monitoraggi effettuati grazie al nostro laboratorio mobile hanno come obiettivo, non quello di sostituirsi a quelli dell’Arpa regionale e dell’Asl, ma quello di evidenziare criticità per stimolare un dibattito con le istituzioni locali e fare in modo che il tema della qualità delle acque del lago diventi una priorità nell’agenda politica degli enti locali”.
Sono sempre pessime le condizioni a Lazise (foce torrente Marra), Garda (foce del torrente Gusa) e Bardolino (località Punta Cornicello, foce torrente San Severo), dove come l’anno scorso, anche quest’anno i campionamenti dei tecnici Legambiente hanno fatto emergere valori più del doppio superiori a quanto concesso dalla normativa vigente in Italia (Dlgs 116/2008), quindi il giudizio di Goletta è “fortemente inquinato”. Passa da “fortemente inquinato” a “inquinato” il punto indagato a Castelnuovo del Garda, località Ronchi, foce Rio Dugale dei Ronchi. “Qui per 5 volte negli ultimi 7 anni i valori di batteri fecali sono stati oltre i limiti e purtroppo al momento del monitoraggio (5 luglio) diversi bagnanti erano in acqua a pochi metri dal punto di campionamento, nonostante un cartello comunale che vieta la balneazione entro i 50 metri dalla foce”, commentano gli ambientalisti.
Si confermano “entro i limiti” i punti a Peschiera sul Garda (foce rio Sermana) e a Torri del Benaco (presso l’impianto di sollevamento). L’unica a migliorare sensibilmente rispetto l’anno scorso è la località Piaghen nel comune di Pai, risultata inquinata nel 2014 e oggi entro i limiti.
“E’ paradossale – commenta Lorenzo Albi, presidente del circolo Legambiente di Verona -, che passino gli anni, si accavallino promesse e annunci di cambiamento, ma la situazione rimanga sempre la medesima. È quindi un chiaro segno di immobilismo e disinteresse da parte dei Comuni di competenza. L’Azienda Gardesana Servizi nella primavera 2014 ha presentato il progetto preliminare per la riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui, che come associazione ambientalista avevamo accolto con entusiasmo e approvato, anche se con alcune osservazioni. Per ora a farla da padrone è stata la polemica politica, ma ci auguriamo che, è proprio il caso di dirlo, si smuovano le acque al più presto”.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. Attivo da 31 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale, che vengono poi avviati al recupero. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vitadei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare.
A continuazione si posono leggere i risultati dei monitoraggi: