COMUNI RICICLONI 2016
Comunicato stampa
Comuni Ricicloni 2016
In Italia aumentano i comuni Rifiuti free, l’eccellenza nell’eccellenza: 525 le realtà che superano il 65% di raccolta differenziata e contemporaneamente producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato Il Nord Italia al top con 413 comuni. Segue il Sud (87) e il Centro (25) Il Veneto primeggia nel bel paese: 202 Comuni Rifiuti Free Bene la provincia di Verona con 25 Comuni Rifiuti Free Legambiente: “Nei prossimi 3 anni ‘Rifiuti free’ mediane l’obbligo di tariffazione puntuale, lo stop ai nuovi inceneritori, l’aumento dei costi di discarica e la costruzione di nuovi impianti di riciclo”
Quest’anno Legambiente ha introdotto dei nuovi criteri nella classifica: per entrare nella rosa della gestione sostenibile dei rifiuti di Comuni ricicloni, non solo si deve rispettare l’obiettivo di legge del 65% sulla raccolta differenziata ma si deve anche puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione. Per questo nelle graduatorie, suddivise su base regionale e per capoluoghi, sopra e sotto i 10mila abitanti, compaiono solo quei comuni ricicloni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuto non riciclabile. Questo nuovo percorso ha riservato una bella e inaspettata sorpresa, che lascia ben sperare per un’Italia finalmente libera dai rifiuti.
Crescono, infatti, nella Penisola i comuni Rifiuti free, quelli che oltre ad essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento. Sono ben 525, contro i 356 dello scorso anno, le realtà che producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato, (pari al 7% del totale nazionale), per una popolazione che sfiora i 3 milioni di cittadini. Risultati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: – la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare; – una comunicazione efficace – politiche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso. Non è un caso che dei 525 comuni Rifiuti free 255 hanno un sistema di tariffazione puntuale e 136 uno normalizzato.
A livello geografico, il Nord Italia è al top con i suoi 413 comuni Rifiuti free, pari al 79% del totale. Segue il Sud con 87 municipi (pari al 17% del totale) e il Centro con 25 (pari al 5%). La Regione che primeggia superando la media nazionale del 7% di Rifiuti free rispetto al totale è il Veneto (con il 35% di comuni Rifiuti Free), seguito dal Friuli-Venezia Giulia (29%), dal TrentinoAlto Adige (17%) e dalla Campania (9%). Bene anche la provincia di Verona, con 70 comuni su 98 che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e tra questi ne piazza 25 nella classifica dei comuni Rifiuti Free. Isola della Scala è il comune veronese con più di 10.000 ab che presenta la miglior prestazione, con una produzione residua di rifiuto secco pro/capite annuo di 45,8 kg e una RD (raccolta differenziata) pari all’86,6%. Tra i comuni con meno di 10.000 ab emerge San Pietro di Morubio con 40,9 kg/a/ab di secco residuo pro/capite e 88,1% di RD. (vedi tabella sotto) “I risultati emersi in questa nuova edizione del nostro dossier – dichiara Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona – sono assolutamente incoraggianti. Quella dei Comuni ricicloni e soprattutto dei quelli Rifiuti free è una rivoluzione e una riforma anti-spreco che fa bene e dimostra che librarci dai rifiuti è un sogno realizzabile. Abbiamo comuni virtuosi anche nella nostra provincia per raccolta differenziata ed eccellenze che hanno quasi annullato la necessità di smaltimento di quasi tutti i rifiuti normalmente prodotti. Ora la vera scommessa è quella far diventare tutti i nostri comuni ‘Rifiuti free’, traghettando i tanti comuni ricicloni verso la nuova sfida della riduzione sempre più marcata del secco residuo, per abbandonare definitivamente l’uso degli inceneritori e del conferimento in discarica, pratiche dannose che hanno caratterizzato gli anni ’90 e 2000. Per realizzare ciò oltre all’impegno delle amministrazioni e dei cittadini, è però importante che anche la politica faccia la sua parte attraverso l’introduzione di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala, cancellando definitivamente l’impianto di Ca’ del Bue dal piano regionale e avviando una graduale dismissione a partire dagli impianti più obsoleti. Ed ancora replicando le buone pratiche su tutto il territorio e definendo un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti”…. Continua a leggere il comunicato stampa con la classifica regionale dei comuni rifiuti free >>>