MAL’ARIA 2012
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A VERONA SI RESPIRA UNA GRAN BRUTTA ARIA
Il presidente Lorenzo Albi:
«Non intendiamo sostituirci all´Arpav. La nostra iniziativa ha solo lo scopo di informare i cittadini sulla qualità dell´ambiente»
Al Policlinico di Borgo Roma – non al suo esterno, ma dentro l´atrio dove ci sono gli sportelli – si toccano 90 microgrammi di Pm10 per metro cubo d´aria, mentre la soglia massima fissata per legge è 50. Per le scuole, basti pensare al caso dell´istituto Ferraris, affacciato sull´incrocio tra via del Pontiere e via dello Zappatore. Qui, concentrazione di Pm10 a 160 microgrammi per metro cubo: oltre tre volte il livello di guardia. È questa l´aria che entra dalle finestre della scuola.
Questi dati sono stati raccolti dai volontari di Legambiente, guidati dal presidente provinciale Lorenzo Albi. Hanno passeggiato per i quartieri con uno strumento sulle spalle: il “personal dust monitor”. E sono andati avanti per tutto il giorno, toccando i quattro punti cardinali della città. Albi spiega: «La nostra iniziativa non intende sostituirsi all´attività di controllo dell´Arpav. Anche perché le centraline fisse dell´ente regionale forniscono un valore medio giornaliero. Attraverso “Mal´Aria”, invece, rileviamo il Pm10 punto per punto, e in dato momento. Lo scopo è informare dettagliatamente i cittadini sulla qualità dell´aria respirata».
La città di Verona già entro i primi 2 mesi del 2012 ha superato (il 17 febbraio) la soglia consentita dei 35 giorni di sforamento del limite di concentrazione per le PM10 nell’aria, con un picco di 143 µg/m3 (media sulle 24 h) registrato dalla centralina di monitoraggio ARPAV di C.so Milano il 19 febbraio. Inoltre al 18 marzo, ultimo dato validato fornito da ARPAV, si contano 55 giorni di superamento del limite, 4 in più rispetto alla stessa data del 2011. Potremmo quindi prevedere che entro la fine dell’anno supereremo nuovamente i 130 giorni, ossia più di 1/3 dell’anno con qualità dell’aria scadente (PM10> 50 µg/m3) o pessima (PM10> 100 µg/m3); se consideriamo l’andamento del numero di superamenti in un intervallo di tempo equivalente (1 gennaio- 15 marzo) a partire dal 2005 e fino al 2012, dopo un iniziale trend decrescente, a partire dal 2010 si ha una nuova crescita dei giorni di superamento, prospettiva confermata anche dal dato di fine anno.