Mal’Aria di città 2025 – il commento del nostro circolo su Verona

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Anche Verona è tra le città che devono ridurre le concentrazioni di PM10 del 39% e quelle di NO2 del 16% nei prossimi cinque anni. Ma i dati evidenziano una stagnazione preoccupante: il valore medio annuale di PM10 è di 33 µg/mc, addirittura in leggero aumento rispetto al 2023. Il numero di giorni di sforamento del limite giornaliero è tra i più alti in Italia, con le centraline di Borgo Milano (66 giorni) e Giarol Grande (53 giorni) che superano abbondantemente il tetto massimo di 35 giorni imposto dalla normativa vigente.

Su questo punto interviene Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona:

I dati di Mal’Aria 2025 confermano ancora una volta che la qualità dell’aria a Verona è stagnante, con valori che restano ben lontani dagli obiettivi di riduzione previsti per il 2030. Con una media annuale di PM10 pari a 33 µg/mc e ben 66 giorni di sforamento del limite giornaliero alla centralina di Borgo Milano, Verona si conferma tra le città più inquinate d’Italia. La riduzione necessaria sulle polveri sottili e sugli NO2 richiederebbe una svolta radicale nelle politiche urbane, che purtroppo non vediamo.

Nel documento preliminare del Piano di Assetto del Territorio (PAT), presentato nei giorni scorsi, ci sono scelte importanti e condivisibili per la mobilità urbana, come il progetto Città 30, l’estensione delle ZTL, il potenziamento delle linee del filobus e il recupero del sistema metropolitano ferroviario di superficie. Tuttavia, quando si affronta il tema della qualità dell’aria, ci si affida quasi esclusivamente a nature-based solutions e riforestazione, mentre manca un’azione chiara sul principale responsabile dell’inquinamento urbano: il traffico veicolare.

Questo è il vero punto critico: da un lato si promuovono misure di mobilità sostenibile, dall’altro si discutono infrastrutture che privilegiano il trasporto privato su gomma.  È noto che nuove strade non risolvono il problema del traffico, ma lo incentivano, aumentando l’appetibilità dell’auto privata e rendendo più difficile il necessario spostamento verso un trasporto pubblico più capillare ed efficiente. Queste scelte vanno in netta controtendenza con le politiche di qualità dell’aria che dobbiamo adottare quanto prima, perché il 2030 è dietro l’angolo e i margini di miglioramento si stanno riducendo.

Legambiente Verona chiede un cambio di passo deciso: ridurre il traffico privato con misure concrete, potenziare il trasporto pubblico, ampliare le zone pedonali e ciclabili, e adottare strategie urbane che mettano al centro la salute dei cittadini. La lotta allo smog non può essere rinviata e richiede scelte politiche coraggiose, senza contraddizioni.

Qui il report completo Mal’Aria 2025
MalAria-2025.pdf