No a nuovi alberghi in centro storico e no ad opere fuori dalla futura pianificazione

Le associazioni e I comitati cittadini si appellano all’amministrazione comunale:
In attesa del percorso partecipativo che condurra’ alla redazione del nuovo piano di assetto del territorio, si blocchino subito le opere del vecchio piano degli interventi.
L’amministrazione comunale di Verona ha finalmente avviato il processo per un nuovo e adeguato Piano strategico, il Piano di Assetto del Territorio (PAT), che è lo strumento che delinea le scelte strategiche per un corretto governo del territorio. È una operazione attesa da anni, dato che il vigente PAT, per nulla conformativo e cogente, ha permesso al Piano degli Interventi (PI) di operare liberamente, sia per consumo di suolo – dal 2006 al 2022 nel nostro comune sono stati sottratti alle aree agricole per 240 ettari (ISPRA 2023)- sia per trasformazioni radicali del paesaggio urbano con cambi di destinazione d’uso che hanno favorito soprattutto nuove grandi strutture di vendita, molte delle quali fallimentari e ancora oggi incompiute, lasciando a memoria aree degradate e abbandonate.
È stato quindi particolarmente atteso questo avvio al nuovo PAT, per affrontare temi e questioni cari a molti cittadini e in particolar modo alle associazioni ambientaliste e ai comitati, che da anni sostengono la necessità di affrontare con grande forza nuove politiche che riguardano i molteplici temi ambientali (cambiamenti climatici, biodiversità, aria, acqua, suolo, verde, infrastrutture …) con attenzione anche ai temi culturali e al patrimonio monumentale e artistico diffuso, a partire dal Parco delle Mura Magistrali, invariante strutturale della città che ancora oggi vive nell’oblio.
Constatiamo però come in questa nuova fase di riassetto del territorio comunale, alcune scelte dell’attuale amministrazione siano ancora in parte legate a scelte e visioni che riportano a strategie obsolete di amministrazioni precedenti.
È il caso della Marangona, 150 ettari di area agricola, oggetto di vecchie progettualità del secolo scorso, che improvvisamente e inspiegabilmente si è palesata per essere trasformata come area per la logistica, in deroga al consumo di suolo; stiamo parlando di una porzione sud-occidentale del comune, delimitata a nord dall’area del Quadrante Europa, oggi non ancora completata nelle previsioni e comunque discutibilmente utilizzata per oltre 60 ettari a parcheggio di auto nuove in vendita, e a sud est dalla ZAI, area industriale in buona parte dismessa, già oggetto di piano di riqualificazione complessiva che ad oggi ancora nessuno ha preso minimamente in considerazione.
Proprio in questi giorni la Circoscrizione 4^ chiamata a dare un parere sul permesso di costruire nell’area destinata alla logistica “Corte Alberti” alla Marangona, ha visto un’ampia astensione da parte dei consiglieri chiamati ad esprimersi, con soli 2 pareri favorevoli, evidenziando un forte disagio e contraddizione anche all’interno della stessa maggioranza.
È anche il caso del progetto dell’onda da surf, apparso sui quotidiani in questi giorni, 15 ettari di suolo agricolo da “convertire” in deroga al consumo di suolo per un nuovo divertimentificio per abbienti, che così possono permettersi di praticare il surf in pianura!
Come anche per gli alberghi a 5 stelle in centro storico, edifici residenziali che, in deroga alla pianificazione urbanistica comunale, stanno per diventare alberghi di lusso, con cambio di destinazione e annesse deroghe agli standard urbanistici che probabilmente verranno in parte monetizzati e in parte delocalizzati.
Appare poco chiaro l’intento di questa amministrazione che contemporaneamente da una parte ha annunciato la revisione del PAT e dall’altra sta perseguendo l’attuazione del precedente PI, con le medesime modalità e con i progetti che appartenevano in tutti i sensi ai precedenti amministratori.
Aspettiamo in questo delicato passaggio un deciso avvio di partecipazione al percorso di nuovo piano dove tutti i cittadini, associati o meno, possano contribuire ad un sincero e condiviso cambio di passo relativamente alla gestione urbana, e che in questa fase, proprio perché partecipativa, venga sospesa l’attività attuativa delle nuove progettualità, soprattutto per quanto riguarda interventi in deroga o interventi potenzialmente non coerenti con le nuove cogenti norme del costruendo piano strategico ( Onda Da Surf, Alberghi, ecc.)
Le associazioni ambientaliste e i comitati veronesi sono e saranno sempre disponibili a contribuire fattivamente per migliorare la qualità degli ambienti urbani, attenti alla qualità della vita degli stessi cittadini, a proporsi quali interlocutori per la gestione di spazi pubblici, e a sostenere ogni iniziativa finalizzata a contrastare i terribili effetti connessi ai cambiamenti climatici, sostenendo politiche di mitigazione e adattamento che siano efficacemente coerenti con le politiche di sviluppo nazionali ed europee, anche in attuazione del Piano Nazionale per la Transizione Ecologica che, tra i contenuti fondamentali, propone che “per minimizzare le dinamiche distruttive che interessano il territorio, è necessario adottare obiettivi stringenti di arresto del consumo di suolo, fino al suo azzeramento netto entro il 2030”.
Sottoscrivono la presente nota le seguenti associazioni e comitati: Legambiente Verona, Italia Nostra sez. di Verona, Comitato A.S.M.A., Gruppo Azione Civica FrOnda Verde, Comitato Verona Sud, Il Mondo di Irene, Comitato Fossi di Montorio, Comitato Salviamo Parona e Arbizzano, Coalizione Clima Verona, Un Parco della Città.