Nuovo piano della sosta e Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

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L’amministrazione comunale della Giunta Tommasi ha aggiornato il piano sosta, ora disponibile
per le osservazioni, e messo a corollario anche nuove disposizioni come l’eliminazione delle fasce
di libero accesso al Centro Storico. È una buona notizia, per la vivibilità dei quartieri adiacenti la
Città Antica, per i residenti del centro storico. Un aggiornamento certamente dovuto dal Piano
della Mobilità Urbana Sostenibile (PUMS), ma anche richiesto da anni dalla nostra
associazione
e che cerca di affrontare i numerosi problemi legati al traffico veicolare e di favorire
la salute dei cittadini e una nuova qualità del vivere urbano.

Tale azione sta generando timori in una parte della cittadinanza e di chi lavora in centro storico,
causati da un cambiamento di abitudini che per forza di cose avverranno a seguito dei
provvedimenti di limitazione del traffico.

Ricordiamo però che meno auto significa migliore qualità della vita e significa proporre aree
pedonali votate alla mobilità lenta che favoriscano il commercio del centro storico.


Verona è una città che soffre di un grado elevato di inquinamento dell’aria e di
inquinamento acustico e che da quasi due decenni è ferma nelle politiche ambientali
, se
pensiamo che lo stesso piano della sosta non veniva aggiornato dal 1999. Secondo i dati di
Ecosistema Urbano 2023 la città è tra le più carenti di aree pedonali a livello nazionale, mentre
nell’ultimo anno aveva addirittura peggiorato la propria qualità dell’aria su tutti i parametri
(PM10, PM2,5, Ozono) e visto aumentare il tasso di motorizzazione (da 63 a 66 auto ogni 100
abitanti). Proprio lo scorso mese, Verona ha ricevuto il triste attestato di “città più inquinata
d’Italia
” a causa dell’elevato numero di sforamenti delle emissioni di particolato in atmosfera.

Secondo l’associazione le scelte di chiusura del centro vanno in primo luogo a tutelare la salute
di tutti i cittadini, residenti e lavoratori. Ma favoriranno anche le attività economiche e
commerciali se ci sarà la capacità di usare questo cambiamento per adattare la propria offerta alla
nuova situazione. Pensiamo alle pedonalizzazioni degli anni passati, da Via Stella, a Via Roma,
da Corso Portoni Borsari a Santa Anastasia, o ancora prima dalle immagini di una piazza Bra
slargo per auto. Come è stato necessario un cambio culturale graduale per la prima introduzione
della ZTL e per le precedenti pedonalizzazioni, anche questa volta occorrerà del tempo per
abituarsi alle novità che introdurranno nell’attuale ZTL un accesso controllato (su prenotazione, massimo 3 volte al mese).

Il Piano della Sosta è un tassello del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che richiede una
sinergia di azioni per creare una alternativa reale all’utilizzo dell’auto privata.
” Dichiara la
presidente Chiara Martinelli. “E’ per questo che, accogliendo con favore queste azioni, ricordiamo
che è fondamentale pensare subito ad un potenziamento del trasporto pubblico locale, ancora
carente per quello che riguarda l’offerta e che non troverà compiutezza con la sola realizzazione
del filobus. E’ necessario mirare almeno agli obiettivi di piano, già carenti in fase di acquisizione
del piano, perseguendo per esempio il ripristino delle stazioni ferroviarie in disuso per creare un
sistema metropolitano di superficie, far funzionare i parcheggi scambiatori attivando le navette
spola tra il centro e le zone periferiche, mettere al centro i quartieri periferici promuovendo una
ciclabilità capillare e un TPL in linea con gli standard europei.

Dalla modernità non si torna indietro. Per rendersi conto di questo basta prendere esempio dalle
grandi città italiane ed europee che negli anni passati hanno messo in pratica azioni di chiusura
alle auto nei centri storici:come Milano, con la realizzazione dell’Area C, una zona a traffico
limitato nel centro città che ha contribuito a migliorare la qualità dell’aria e ha aumentato l’uso
della bici, o come Firenze ma anche città come Parigi, Lubiana, Copenaghen, Amsterdam, città
che si trovano a gestire considerevoli flussi turistici, che hanno limitato gli accessi ai veicoli, in
tutti i casi migliorando la qualità della vita dei cittadini.

Le perplessità e i timori di cittadini ed associazioni di categoria sono comunque comprensibili,
per questo è importante che l’amministrazione comunale apra dei tavoli di confronto per
valutare le situazioni critiche che potranno insorgere.
Ma restiamo dell’idea che le misure
previste dal PUMS – stalli blu anche nei quartieri adiacenti al centro, pedonalizzazione di diverse
aree del centro ed eliminazione delle fasce standard di libero accesso – siano da confermare e da attuare quanto prima.