BATTERIA DI SCARPA
Batteria di Scarpa
Indicata come collocazione dell’opera sul muro di scarpa del fossato, la Batteria di Scarpa di San Zeno in Monte è un piccolo capolavoro di architettura militare progettato dall’ architetto asburgico Franz von Scholl e realizzato nel 1840. Costruita poco sopra Alto San Nazaro l’edificazione s’integra nelle opere difensive scaligere e venete riprendendo la forma circolare delle rondelle veneziane.
Il progetto
Nel 2008, il Comitato per il Verde (associazione promossa da Legambiente) ha chiesto e ottenuto dal Demanio la concessione dell’edificio, questo ha permesso di poter usufruire di un contributo di 80.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio, che è stato interamente speso per il ripristino della copertura della Batteria di Scarpa. Per rendere interamente fruibile la struttura, in modo da consentire un uso della stessa che induca a visitarla e ad ammirarla per la grande qualità costruttiva e per l’ingegnosità delle sue difese, il Comitato per il Verde e Legambiente Verona grazie al contributo di Fondazione Cariverona, hanno completato nel 2017 il restauro con la sistemazione degli spazi interni (pavimentazione, impianto elettrico, serramenti). Il progetto, approvato dalla Soprintendenza, fu redatto dall’architetto Lino Vittorio Bozzetto, profondo conoscitore e storico delle fortificazioni di Verona. Il restauro è stato dedicato alla memoria di Carlo Furlan, ambientalista scomparso nel 2015, che per anni aveva lavorato per il recupero del Parco delle Mura.
La Batteria di Scarpa
La Batteria di Scarpa, dove il termine “scarpa” indica la posizione della struttura ancorata alle mura, lato città, si presenta in contraposizione alla “contro-scarpa”, il lato esterno. La fortificazione è una rondella a pianta semicircolare e di muratura e terra, posta di fianco alla torre scaligera n°11. Ideato per la difesa attiva con una sortita per i ritorni offensivi, l’edificio riprende il tipo fortificatorio a tracciato circolare e con quattro postazioni di artigliera disposte nella casamatta anulare alla cui si accede dalla strada interna. Con il soffito avvolto di mattoni rossi, l’edificio comprende delle canoniere, una polveriera e una caditoia a tiro piombante (accorgimento delle fortificazioni medievali) alla fine di bloccare l’accesso del nemico dal vallo. La volta della casamatta è separata dalla parete con un taglio ad arco , collegato ad un sistema di sfiati per disperdere le polverieri delle artiglierie. Anche in quest’opera Franz von Scholl aggiorna il sistema difensivo in base al principio della difesa attiva , con una sortita per i ritorni offensivi. Una scalinata parte dal piano stradale scendendo al piano del fosso, dieci metri più in basso. È presa d’infilata dalla postazione ricavata nella torre scaligera. In basso tre postazioni di fucileria battono il fossato davanti alla sortita. Alla base della muratura corre, per tutto il perimetro della rondella, una galleria di contromina, alta circa un metro.
Il Comitato per il Verde è una associazione di volontariato veronese, iscritta al registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato (OdV) del Veneto, e collabora con altre associazioni, quali Legambiente, per il recupero e la riqualificazione delle Mura Magistrali di Verona.
Negli anni l’associazione ha recuperato percorsi nel verde del Parco delle Mura area collinare e ripulito alcune strutture storiche, quali la Rondella di San Zeno in Monte, la Batteria di Scarpa e la rondella della Grotta, opere asburgiche di notevole pregio architettonico. Ha ripulito e gestisce il vallo di Cangrande, sul versante orientale della Cinta Magistrale.
Il Comitato per il Verde, sempre nell’ambito della riqualificazione della Cinta Magistrale, ha elaborato e offerto al Comune di Verona i progetti definitivi per i Percorsi Benessere del Terraglio e di Cangrande.