Valorizzare la città fortificata
Le mura di Lucca sono il secondo maggior esempio in Europa di mura costruite secondo i principi della fortificazione alla moderna che si sia conservata completamente integra in una grande città. Una sfida vinta grazie ad amministrazioni lungimiranti, e a un ente, l’Opera delle Mura, che dal 1999 gestisce in modo indipendente, quale organismo strumentale del Comune di Lucca, la conservazione e la manutenzione del complesso della cinta muraria e la gestione degli spazi ed eventi legati ad essa. Alessandro Biancalana, presidente di Opera delle Mura di Lucca, ha presentato l’organizzazione e i principali risultati ottenuti dalla città di Lucca nella valorizzazione e tutela dell’immagine di questo prezioso tesoro culturale. E il confronto con Verona rimane impietoso.
“A Lucca c’è stata già nel corso dei secoli una gestione oculata della cinta muraria cinquecentesca” commenta Biancalana, mentre illustra con orgoglio il perfetto mantenimento delle mura esterne di Lucca e dei suoi spazi verdi antistanti, dove ogni giorno migliaia di lucchesi e turisti passeggiano e passano qualche ora di svago. La struttura delle mura di Lucca, il cui rafforzamento iniziò nel 1513, fu infatti convertita in passeggiata da Maria Luisa di Borbone agli inizi del diciannovesimo secolo. Nel corso degli anni l’Opera delle Mura ha acquisito nuove competenze, tanto che fino ad oggi, si è occupata non solo del parco urbano delle mura ma anche delle torri medioevali comunali (Torre Guinigi e Torre delle Ore), del Parco Fluviale, dell’Acquedotto del Nottolini, dell’Orto Botanico, della Porta San Gervasio, delle mura medievali, ed infine della Rocca del Castello di Nozzano. Negli ultimi anni sotto la gestione di Opera delle Mura, sono stati svolti anche diversi interventi di ristrutturazione e restauro. Nel 2014 fu restaurata la Casa del Boia e ripristinato il suo loggiato, e fu svolto il primo grande intervento di pulitura ed eliminazione di piante infestanti. Nel 2015, fu restaurata e messa in sicurezza per l’apertura al pubblico l’ampia rete di sotterranei.
Ma ciò che è più importante della storia, sono altri due fattori: indipendenza e identità. “La nostra gestione – commenta Biancalana – parte dalla nostra autonomia. Il nostro consiglio di amministrazione è formato dall’80% da persone esterne al Comune di Lucca, e l’unico assessore con delega ai rapporti con la nostra Opera non ha potere di veto”. Biancalana traccia quindi un percorso di eccellenza, a cui Verona si potrebbe e dovrebbe aspirare per valorizzare il patrimonio artistico delle sue mura: “Le mura di Lucca sono della città di Lucca, e dei suoi cittadini. È importante – ammonisce Biancalana – che la città si riappropri delle proprie mura”. Ad oggi infatti, i forti e le cinta murarie di Verona, uno dei tesori che sono valsi alla città scaligera il riconoscimento di patrimonio dell’Unesco, sono in gran parte ancora proprietà del Demanio, con solo piccole porzioni affidate in canone al Comune grazie a un accordo stipulato nel 2012 dall’amministrazione Tosi. Prima di poter costruire un’identità veronese nelle mura cittadine, c’è bisogno anche a Verona di un progetto a lungo termine di inclusione e valorizzazione urbanistica delle mura che cominci da un gesto forte dell’amministrazione.